Molti sono i fattori di varia natura che hanno determinato le tre grandi rivoluzioni industriali. Tra questi, soprattutto, l'invenzione di alcune macchine che hanno decisamente cambiato il modo di produrre e di vivere.
Per la prima rivoluzione industriale si indica la macchina a vapore di James Watt. La macchina a vapore ha origine nel 1690 con l'intuizione di Denis Papin, poi Savery e Newcomen applicheranno il suo concetto costruendo pompe d'acqua per miniere. Watt che era addetto alla manutenzione di queste macchine, ebbe l'intuizione di un sistema migliore per sfruttare il lavoro prodotto dal vapore in pressione introducendo il cassetto di distribuzione che permetteva un rendimento enormemente maggiore.
Con la prima rivoluzione industriale cambiò il modo di produrre nelle fabbriche ma la vita comune rimase sostanzialmente la stessa. Nelle città invece peggiorò con la creazione delle periferie industriali vicino alle residenze operaie, con danni anche alla salute a causa dell'inquinamento atmosferico causato dagli scarichi delle ciminiere che ciascuna fabbrica aveva e per più di una.

Nella seconda rivoluzione industriale furono inventate numerose nuove macchine, le più importanti che modificarono il modo di produrre e la vita comune furono: il motore a scoppio dei toscani Barsanti e Matteucci (Fi 1853), lA dinamo e l'alternatore per la produzione di corrente elettrica industriale e il motore elettrico, la turbina a vapore(da Parson 1884).

Nella terza rivoluzione industriale (Informatica) il microchip del vicentino Federico Faggin (1971).